• Pubblicata il
  • Autore: ALESSANDRO SAVOIA
  • Categoria: Racconti etero
CAPODANNO CON ESCORT – parte 2 - Borgaro Torinese (TO) - Prato Trasgressiva
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  • Categoria: Racconti etero

CAPODANNO CON ESCORT – parte 2 - Borgaro Torinese (TO) - Prato Trasgressiva

- Ok, puoi stare qui stanotte, fuori fa troppo freddo e non vorrei averti sulla coscienza.
Iniziai a osservarla meglio mentre si toglieva il giubbotto, rivelando il suo corpo gonfio ma ancora eccitante. Mentre si chinava per togliersi gli stivali, diedi un'occhiata a quel grosso e grasso culo, lo palpai con le mani e chiesi:
- L'offerta speciale è sempre valida?
Lei ridacchiò al gesto e rispose:
- Certamente!
Eran due settimane che non ciulavo e non mi facevo le seghe. La portai in fondo al corridoio fino alla camera da letto. Mi stavo già togliendo le scarpe, i calzoni e il maglione mentre osservavo quel culo grasso. Anche Sofia iniziò a togliersi i vestiti ma le dissi di smettere, volevo farlo io.
La spinsi sul letto e sollevai la gonna di lana sopra i fianchi. Indossava mutandone bianche da vecchia col salvaslip, che coprivano a malapena fica pelosissima e il culo grasso bianco latte. Le sfilai via e le lasciai penzolare dalla sua caviglia sinistra. La sua vagina era una grande focaccia pelosa, con labbra sporgenti e sempre spalancate per l'usura.
- Mi dispiace che non è rasata... 
- A me no!
Il mio piciu stava diventando duro alla vista della sua folta foresta scura. Di solito preferivo la ciornia rasata, ma la fica è fica, specialmente dopo due settimane di astinenza. Per questo, invece di farmi fare un pompino, mi inginocchiai, la tirai per le gambe pesanti verso il bordo del letto, e per prima cosa mi tuffai in quella grassa focaccia, senza pensare che era una bagassa e che poteva attaccarmi delle malattie. Lei strillò per far finta di godere, mi afferrò la testa con entrambe le mani e mi spinse ulteriormente la faccia nella fica slabbrata.
Dopo pochi minuti, iniziò a piegare i fianchi mentre potevo sentire la sua fica fare dei rumori strani. Stava per venire o fare finta.
- Ancora... ancoraaaa... ooooooh...
Mi staccai appena in tempo per scansare il piscio e la crema di fica che colarono sul culo e le coscione. Lasciò sul letto una macchia bagnata grande come Piazza Vittorio Veneto. Forse aveva goduto davvero... e io... io l'avevo leccata... avevo leccato una puttana!
Feci mente locale e mi precipitai in bagno a lavarmi la faccia, a fare dei gargarismi con l'acqua ossigenata e col colluttorio.
CONTINUA

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