HO INCULATO MIA SUOCERA – capitolo 2° - Prato Trasgressiva

HO INCULATO MIA SUOCERA – capitolo 2° - Prato Trasgressiva

Nonostante la sua età e la sua grassezza, c'era una donna nel mio letto, la stessa che mi regalava uno spettacolo di tette ogni giorno, così ho iniziato a desiderare di fare sesso con lei.
Poi è successo l'irreparabile. Mia suocera con le mammellone appoggiate sulla mia schiena e il mio cazzo che si gonfiava a dismisura. Non ho fatto nulla per evitare il contatto. Ho pensato che si rendesse conto che ero eccitato e siamo restati così, senza muoverci, finché non è suonata di nuovo la sveglia e ho dovuto alzarmi. Sotto la doccia, non avevo altra scelta che masturbarmi come un ragazzo pensando a lei.
In realtà anche Matilde era già completamente calda e, dopo due anni di vedovanza, ho immaginato che forse gli piaceva provocarmi in quel modo. Allora ho deciso di giocare ancora un po' e vedere fino a dove sarebbe arrivata.
Sono uscito dal bagno nudo, passando davanti al televisore con il cazzo semi-eretto. Era impossibile per lei non vederlo e non sentirlo, tanto più che mi sono rimesso a letto per strofinarglielo un po' sulle chiappe. Era evidente che anche mia suocera stava morendo dalla voglia, infatti lei stessa ha sporto il suo enorme culo all'indietro e si è ritrovata col cazzo di suo genero in splendida erezione.
Con un lieve sospiro, ha dato un piccolo avvertimento che l'aveva notato e che non si opponeva, rimanendo ferma come se nulla stesse accadendo. Nemmeno io mi sono mosso, sono rimasto immobile, con il cazzo intrappolato in mezzo alle sue generose natiche e godendomi il contatto. Sapevo bene che sentiva la pressione del mio membro duro. Se si fosse sentita offesa o a disagio, se ne sarebbe andata, ma è rimasta lì... in attesa. Ho passato una mia mano sulla sua pancia. Lei l'ha presa e ha accompagnato due dita nella fica, incredibilmente umida per una donna della sua età. Voleva che le ungessi l'ano e ha iniziato a muovere il sedere, facendo più pressione e dandomi il segnale di cui avevo bisogno.
Ho cominciato a spalmare il succo vaginale nel buco del culo, muovendomi molto lentamente, appoggiando la cappella e spingendo dolcemente. Il suo respiro cominciava a tradirla, dimostrando che era eccitata e col suo movimento all'indietro si stava godendo le carezze del cazzo di suo genero.
Sfacciatamente, usavo la mano unta per stimolarle il clitoride e l'altra per strizzarle le tettone.

CONTINUA

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