• Pubblicata il
  • Autore: Antonio
  • Categoria: Racconti gay
Il cazzo fa miracoli - Prato Trasgressiva
  • Pubblicata il
  • Autore: Antonio
  • Categoria: Racconti gay

Il cazzo fa miracoli - Prato Trasgressiva

IL CAZZO FA MIRACOLI

La scelta peggiore finora fatta in vita mia è stata iscrivermi ad un professionale serale. Non mi piaceva niente e l'interesse per il settore meccanico mi ha portato a questa opzione. Ma per un ragazzo come me, basso e - diciamolo - tendenzialmente brutto e indifeso, era facile cadere nella trappola del bullismo. Mi hanno sempre preso in giro per i miei modi di fare, gentili ed educati, e per la mia vocina quasi "bianca", ma questo è il dono che mi ha fatto il buon Dio.
Non era una scuola, era un carcere in cui i cattivi (tanti) sbeffeggiavano i buoni (davvero pochi). I prof erano fortunati se non prendevano delle botte. Il preside? chi lo ha mai visto? e quelle poche volte solo chiacchiere. E gli atteggiamenti ben oltre il limite della legalità.
Nella mia classe il "capo-branco" era un ragazzo egiziano, Ahmed, che aveva ormai 21 anni. Era stato ripetente una volta in terza, due volte in quarta, ed una volta in quinta. E, purtroppo, capitò nella mia classe .Era già a rischio: a ottobre aveva divelto un bagno ma "nessuno ne aveva le prove". A dicembre fu sospeso perchè la sua ragazza all'ultima fila del laboratorio di informatica, gli stava facendo un pompino durante la proiezione di un powerpoint (e non se ne sarebbe accorto nessuno se non avesse fatto lui stesso dei versi di goduria - quasi per farsi notare dal prof in segno di sfida). In classe erano rutti e insulti continui. Alto, palestrato, dannatamente bello. A marzo si era già scopato 3 delle 6 ragazze della classe (le altre erano dei cessi). I ragazzi lo onoravano come se fosse un capo mafia. Ed io prendevo calci e insulti senza motivo.
Prima notte: mi ritrovai un festino a base di whiskey , con 10 persone ammucchiate. Non protestavo neanche: a volte mi dava dei calci in culo che rotolavo per terra. Alle tre il blitz del prof di educazione fisica causò la dispersione di tutti e restammo noi tre nella nostra legittima stanza. Dopo un'ora Ahmed chiamò Alice (la nostra compagna di classe che si concedeva volentieri a lui, la stessa del "pompino" in laboratorio):"Alice vieni su che ce l'ho duro e pronto".
Iniziarono a giocherellare dentro al letto - per fortuna sotto le coperte - e a limonarsi e masturbarsi.
Io e Giorgio nei nostri letti (ormai alle quattro del mattino) crollammo dal sonno. Un ulteriore blitz del prof ci sobbalzò causando l'allontanamento di Alice dalla nostra camera...fu l'inizio della fine. "E ora chi mi svuota il cazzo?" - disse preoccupato Ahmed.
Giorgio scoppiò a ridere e, per levarsi dall'impiccio, da fottuto vigliacco qual'era, disse: "chiedi allo scemo"
Si rivolse a me: "Coglione, mi fai un pompino?"
Feci finta di dormire, tremando dalla paura che quell'animale potesse fare qualcosa.
Li sentii bisbigliare poi mi addormentai. Dopo mezz'ora delle grasse risate e qualcosa di umido mi svegliarono. Aprendo gli occhi mi trovai davanti dei fiotti di sborra che schizzavano dal cazzo di Ahmed: "Ti faccio la doccia frocio di merda!!".
Levai un urlo disumano, e mi chiusi in bagno. Mi rilavai il viso piangendo,mentre i due ridevano a crepapelle.
All'uscita, imbarazzatissimo, mi prese dal collo e mi disse: "Prova a raccontarlo al prof e te ne pentirai.."
Il giorno dopo fu un tormento, mi ritornava in mente quella scena e provavo terrore. Non sapevo dove poteva spingersi quella bestia. La notte dopo non ci fu la stessa baldoria della prima. Mi tranquillizzai molto ma al mattino...purtroppo ci fu il bis.
Una colata di sperma caldo mi svegliò immersa nelle risate dei due. D'istinto mi venne una reazione e un "vaffanculo", prontamente sommerso dall'egiziano che col cazzo in mano mi urlò: "provaci un altra volta e ti apro in due con questo palo". Stavolta, lo avevo visto distintamente: ora capivo perchè scopava a destra e a manca. Aveva un attrezzo di tutto rispetto. Feci l'errore di fissarlo un secondo in più suscitando la sua ira: "Cazzo guardi, frocio di merda??"
Nuovamente in bagno a lavarmi. Ormai mi sembrava un destino segnato. Non ho mai avuto una ragazza e adesso mi capita pure la sfiga della doccia di sperma ogni mattina? Stavo seriamente pensando di inventarmi un malore per tornare a casa. Ma non volevo destare sospetti, e mi vergognavo che la cosa potesse uscir fuori.
Sapevo che sarebbe successo di nuovo. Nel dormiveglia, mentre i due erano a zonzo nelle altre camere, mi capitò un fatto strano. Ogni tanto mi tornava in mente il suo cazzo dritto. E mi eccitai un po'. Ero anche io un essere umano, avevo anche io delle pulsioni sessuali mai sfogate. Ma repressi subito quell'immagine autoinsultandomi e sotterrando ancora una volta quel briciolo di autostima che mi restava. Ero brutto, facevo schifo a me stesso e a tutti, ora anche frocio? No. Bisogna solo aspettare che passino questi ultimi due giorni. E mi addormentai.

Alle 7, puntuale, la consueta doccia di sperma. Quando il primo fiotto mi svegliò, d'istinto aprii la bocca. Il secondo spruzzò mi arrivò dritto in gola. Correndo in bagno, feci i conti con lo specchio. Era stato un istinto naturale quello di aprire la bocca. Mentre in stanza i due impazzivano dalle risate ("grande ahmed, l'hai centrato!!), per me accadeva l'inspiegabile. Il mio cazzo era dritto, e con la lingua stavo assaporando quel liquido caldo. Aprii il rubinetto per simulare il mio lavaggio, e mi chiusi sotto la doccia toccandomi il viso bagnato di sperma e masturbandomi. Cosa mi stava succedendo? I pensieri si susseguivano impetuosi. Ero in forte crisi di identità. Per la prima volta mi masturbai su un uomo Pensai: è un segno di debolezza. Sono un debole, un pappamolle, anzichè ribellarmi, trovo godimento nella sottomissione? Oppure mi piace davvero il cazzo? Restai muto e isolato per il giorno intero. Ma l'ultima notte la passai in bianco. Le formiche sullo stomaco, e il magone mi tennero eccitato in attesa di quella sborra. Le cinque. Le sei. Ancora niente, dorme. Le sei e trenta. Le sette. Alle otto si svegliò per andare in bagno e al ritorno sentii Giorgio che disse: "non fai il bagnetto al frocio?". Chiusi subito gli occhi e mi misi in posizione fingendo di dormire a bocca semiaperta.
"cazzo Ahmed, guarda, puoi prendere la mira, ha la bocca un po' aperta!!" - diceva sottovoce quel coglione di Giorgio.
Sentii smanettare e dopo tre o quattro minuti percepivo una presenza davanti a me. Ero ormai a cazzo dritto, stavo per esplodere.
Uno spruzzo caldo e denso mi arrivò in gola. Cercai di non tossire e mi beccai anche il secondo. Finsi di svegliarmi, e presi sul viso anche il terzo e il quarto. Con il solito siparietto dei due che ridevano, mi fiondai in bagno, correndo un po' piegato per nascondere il mio cazzo eretto.
Assaporai la sborra di Ahmed: mi piaceva tanto. E che bel cazzo che aveva! Non riuscii a masturbarmi perchè i due cominciarono a bussare alla porta per rompere le scatole.
Ormai era tutto chiaro per me. Aspettai mezzora, tempo che loro uscirono dalla stanza, per elaborare l'accaduto. Quando andarono via andai in bagno sotto la doccia, e la mente iniziò a fantasticare su me, sul cazzo, sull'omosessualità, sul sesso. Mi svuotai tutto il bagnoschiuma sulle dita e iniziai a lubrificarmi il buco. Infilai prima una, poi due dita. Su e giu, lavai approfonditamente la mia cavità anale sognando una penetrazione. Che bello! Grazie Ahmed...
Avevo ancora il culo pieno di bagnoschiuma che mi squillò il cell appoggiato sul lavandino. Uscii dalla doccia per rispondere ma non feci in tempo. Ne approfittai per lavarmi i denti. Ma all'improvviso la porta del bagno - che avevo dimenticato di chiudere - si spalancò. Ahmed urlò: "vai via devo pisc...cazzo fai tutto nudo frocio?"
Lo guardai ancora piegato con lo spazzolino da denti in bocca, il cazzo dritto e il culo bagnato. Da animale da monta qual'era non si lasciò scappare l'occasione dicendo:"stai pensando al mio cazzo?"...tirò fuori il suo bestione, si incastrò immobilizzandomi tra il lavabo e il muro e prese a schiaffeggiarmi le chiappe col suo affare...che evidentemente percependo l'umido e il lubrificato del bagnoschiuma che ancora mi grondava, si ingrossò.
"Ma che fai frocio...te l'appoggio e non ti ribelli?" disse con tono di scherno mentre mi appoggiava la cappella dietro. Sapevo che non sarebbe andato oltre. Era solo uno spaccone...ma era il mio momento. Dovevo essere io ad agire: il piatto era pronto. Fu un secondo. Chiusi gli occhi, e, facendo presa al lavandino, diedi una spinta netta all'indietro, schiacciandolo contro il muro. Fu solo una piccola resistenza: il suo cazzo era cosi duro che restò dritto, ed entrò completamente dentro di me...
"Ma che cazzo fai? ooo!" - urlava e cercava di divincolarsi a penetrazione ormai completa. Stavolta ero io che lo immobilizzavo, facendo presa con tutte le mie forze.
Era divino sentire quel palo dentro. Che grande scoperta che mi ha fatto fare l'egiziano!!! Provai ad andare avanti e indietro a piccoli step, mentre lui ululava in francese e italiano. Era tutto lubrificato, e provai ad allungare la corsa. Le sue urla diventarono bisbigli soffocati: "ma che cazz...", finchè iniziai a percepire il suo respiro profondo. Adesso arretravo ed avanzavo lungo tutta la sua lunghezza. Stavo conducendo io il gioco finchè notai le sue mani che presero i miei fianchi. E quando sentii la spinta verso di lui, realizzai che adesso era lui a scoparmi. Iniziò a sbattermi. Prima piano, poi forte. Ogni tanto diceva: "Putain..." e ululava di piacere! Senza neanche bisogno che mi toccassi il mio cazzo spruzzò sperma come una fontana. Dopo pochi secondi il freddo del bagnoschiuma divento presto il caldo della sborra di Ahmed dentro di me. Quando arrivò il primo fiotto, affondai il più possibile e mi fermai col suo cazzo tutto dentro. Volevo sentirlo fino allo stomaco. Mi venne di nuovo duro. La prima penetrazione non si scorda mai...specie quando non te l'aspetti!
Uscì e rimase in silenzio. Per la prima volta lui sembrava l'agnello ed io il leone. Mi rialzai impettito e fiero. Mi andai a lavare, davanti a lui, mi vestii ed andai via. Lui rimase in camera silenzioso. Solo, uscendo, ostentò una minaccia dicendo: "non ti azzardare a dirlo a nessuno".
Cambiò molto il suo atteggiamento nei miei confronti da quel giorno: tendeva ad ignorarmi, e non mi prese più in giro. Forse qualcosa l'aveva capita anche lui. Forse anche a lui piaceva l'uomo.
E quando, inconsapevoli entrambi delle nostre identità, ci incontrammo,rimasi sorpreso che si trattava proprio di Ahmed: scopammo per tutta la notte. E ancora altre notti. Ahmed è diventato un bel ragazzo, gentile educato e dotato, oltre che un gran scopatore. Forse anche grazie a me...è proprio vero che il cazzo fa miracoli!


Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!

Non ci sono commenti

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati