Samira e Arturo - Prato Trasgressiva

Samira e Arturo - Prato Trasgressiva

Samira era una donna dal fisico procace, volgare nell'aspetto, nei modi e nel parlare e soprattutto estremamate porca come suo Marito, Arturo, che la adorava.
L'uomo teneva a il viso all' altezza delle natiche della sua moglie.
Di tanto in tanto Arturo passava la sua lingua sull'orifizio di lei, che reagiva con piccoli gemiti di piacere.
Erano in attesa di ospiti, con loro si sarebbero abbandonati a tutti i loro desideri, in particolare al loro prediletto...
La porta era semiaperta, per cui le loro amiche e i loro amici potevano entrare liberamente.
Per primi entrarono due ragazzi, alti e muscolosi, Samira si fece loro incontro, nuda, e prese ad accarezzare i loro uccelli sotto i pantaloni.
I due si spogliarono e si gettarono su Samira, la chiamarono troia, puttana mentre lei stimolava i loro cazzi con le mani.
Arturo, oltre guardarla con simpatia, la accarezzava.
Entrarono altre persone dei due sessi, anche sconosciuti, che si liberarono dai vestiti, e presero posizione sugli ampi divani.
In breve la stanza fu piena di corpi nudi, intrecciati.
Arturo accarezzò i cazzi degli uomini che stavano dandosi da fare con Samira e quando la penetrarono, prese a leccare i loro ani, grato del piacere che davano a sua moglie.
Un omaccione, uno dei tanti, si pose alle spalle di Arturo e lo penetrò con forza nell'orifizio anale.
L'uomo menava colpi possenti, che facevano sobbalzare il marito, il quale offriva il più possibile il suo deretano alle violente spinte dello sconosciuto.
Samira vide la scena, e interrompendo un istante il suo godimento donò al marito un sorriso di complicità.
la moglie si lasciava penetrare in tutti i modi e, in breve, anche il suo orifizio anale fu occupato da un'altro ignoto ospite.
Quando il tutti ebbero ripetutamente eiaculato negli orifizi dei due padroni di casa, fu la volta di due donne a occuparsi di Samira.
Presero a succhiarle i capezzoli e a accarezzarle la fica, ormai scivolosa per il piacere provato.
Arturo, intanto leccava i cazzi degli uomini che avevano goduto di sua moglie, gustando il sapore della sborra,frammisto a quello degli umori di lei.
Uno dei presenti, invitato dall'orifizio dilatato di Arturo, infilò la mano all'interno, spinse fino a metà dell'avanbracio e prese a muovere l'arto avanti e indietro.
Samira chiese alle sue amiche di fare lo stesso anche a lei.
I due si trovarono assoggettati a una quantità di sensazioni, dolore, ma anche piacere che, ognuno per conto suo, prese a masturbarsi.
Gli altri ospiti s'erano radunati intorno ai padroni di casa per assistere allo spettacolo, incoraggiavano l'uomo e la donna a muovere le braccia con più forza.
Samira, sotto la pressione del pugno della sua amica, non potè trattenersi e orinò abbodantemente, tra gli applausi dei presenti.
Quando i loro amici si stancarono di penetrarli, la moglie prese per mano il marito e lo condusse al centro della stanza e disse:
"Pisciateci in bocca!"
I presenti non se lo fecero ripetere due volte e caldi getti dorati raggiunsero il viso dei due coniugi, che cercarono di inghiottirne il più possibile.
A quel punto Samira disse:
"Adesso facciamo sul serio: cacateci addosso"
A turno i presenti si posero sul corpo, sui sessi e sul viso dei due coniugi, e depositarono i loro stronzi.
Zamira e Arturo presero a masticarne un bel po' e iniziarono a spargere la merda l'uno sul corpo dell'altro.
I due rimasero abbracciati a lungo, mentre gli ospiti uno ad uno si allontanavano.
Quando furono soli, completamente ricoperti dalla sostanza marrone, Samira disse al marito:
"Dimmi che sono una merda!"
Arturo:
"Sei una merda, amore mio"
E la strinse a sé con tutta la tenerezza di cui era capace.

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