SARDINIA'S GIRL - primo episodio – Oristano (OR) - Prato Trasgressiva

SARDINIA'S GIRL - primo episodio – Oristano (OR) - Prato Trasgressiva

Mi presento: mi chiamo Giorgia (ovviamente non rivelerò il mio cognome per la privacy) e abito vicino a Oristano, in Sardegna. Vivo qui da circa 30 anni e sono la girl più bella che voi potreste mai incontrare. Un metro e settanta di tette e di culo, arricchiti da un viso delizioso. C'è chi mi definisce un'accompagnatrice, una escort o una troia, ma sta di fatto che so scopare come nessun'altra al mondo, e ci sono molti uomini e donne che lo possono confermare.
Ho un'intera vita di storie da raccontare, ma tutto iniziò a 19 anni, quando avevo appena finito le superiori. Facevo sesso con un ragazzo della mia età di nome Fabio, ma ero innamorata del prof di educazione motoria che avevo alle superiori: Milvio ********. Era un pezzo d'uomo, un figo da paura, ascoltavamo la stessa musica e andammo perfino a dei concerti insieme, senza il mio ragazzo.
Ci furono molte volte in cui capii che mi stava guardando e che mi desiderava, ma allora ero così ingenua e dopo tutto il mio boy era Fabio. Fatto sta che io e il prof siamo andammo a un concerto dei Tazenda a Nuoro in una piovosissima domenica sera. Quando tornammo a Oristano, era molto tardi e pioveva a dirotto. Stavo cercando di essere fedele al mio ragazzo, ma qualcosa in me mi impediva di esserlo, e in più avevo un disperato bisogno di pisciare.
Perciò chiesi a Milvio se potevamo fermarci a casa sua, che era più vicina.
Ci precipitammo nel suo appartamento e lui mi mostrò in bagno. Una volta uscita, lui si stava togliendo la giacca e le scarpe bagnate. Sorrisi e lo ringraziai, però sapevo che poteva vedere attraverso la mia camicia fradicia, e i miei capezzoli erano molto duri. 
Il mio cuore cominciò a battere forte, e immagino che abbia capito la mia attrazione per lui, così mi abbracciò e mi baciò in bocca. Poi si tirò indietro.
- No Giorgia, questo è sbagliato...
Mi sentii molto in colpa e corsi fuori dalla porta. Lui rimase lì, sbalordito, e mi guardò mentre me ne andavo afferrando un ombrello vicino all'ingresso.
In realtà, finii per girare intorno all'isolato e tornare a casa sua. Doveva essere andato a letto perché tutte le luci erano spente. Mi avvicinai all'uscio bussando leggermente. Non ci fu nessuna risposta. Girai la maniglia per vedere se era aperta, e per fortuna lo era.

CONTINUA

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